
Nei precedenti articoli abbiamo viaggiato insieme tra le colonne dorate dell’Olimpo (e tra quelle più oscure dell’Ade) e nell’inconscio collettivo, e abbiamo fatto la conoscenza delle dee che li abitano, e che, al contempo, abitano dentro di noi. Qualcuna si sarà scoperta un po’ Demetra, mentre si prende cura del suo bambino. Un’altra ancora, che sta preparando un esame importante o un progetto di lavoro impegnativo, avrà visto Atena, guardandosi una mattina allo specchio. Oppure c’è chi, salendo sul palco di un teatro, avrà percepito il fuoco caldo della passione e della creatività che scorre sotto la pelle di Afrodite.
Ma i miei articoli non sono stati che un assaggio, insieme al mio particolare contributo filmico e letterario, del mondo che si cela dentro le pagine del libro che li hanno ispirati.

“Le dee dentro la donna” è un saggio divulgativo scritto da Jean S. Bolen, psichiatra, psicoterapeuta e analista junghiana. La prima edizione americana risale al 1984, mentre quella italiana è del 1991. Sono passati quarant’anni da quando questo testo ha visto la luce, e si sentono sicuramente le influenze del movimento femminista degli anni 70, in particolare quando si parla delle dee vergini. Eppure, potrebbe essere stato scritto il mese scorso, visti l’immortalità e l’atemporalità dell’argomento trattato. D’altronde, gli archetipi stessi sono così.
Questo saggio, ma anche manuale, vuole essere un aiuto per portare alla luce le potenti forze archetipiche presenti dentro le donne, di cui spesso sono inconsapevoli, così come sono inconsapevoli dei potenti effetti che gli stereotipi culturali hanno su di loro. Queste forze archetipiche sono descritte come dee greche, ognuna con le proprie caratteristiche e modi di essere, con cui una donna si può identificare. Per comprendersi meglio, ma anche per capire cosa (o chi) sviluppare, quali modalità superare, e come attingere al potere di queste dee immortali, per diventare un’eroina migliore, ma soprattutto, più felice, della propria storia.
Le dee descritte sono sette: Artemide, Atena, Estia, Era, Demetra, Persefone e Afrodite. In ogni capitolo ne viene descritta come prima cosa la genealogia e la loro venuta al mondo, perché la modalità di nascita è molto importante ai fini della comprensione delle caratteristiche delle diverse personalità. Troviamo poi la descrizione di quali potrebbero essere i tratti di una donna dove quella certa dea è presente, nelle varie fasi della vita e nei rapporti con gli altri. Vengono descritte le loro qualità, ma anche le loro criticità. Spesso, per poter dare una visione più completa dell’archetipo e per comprendere come sviluppare i suoi lati positivi, sono descritte altre storie e personaggi della mitologia inerenti, come la storia di Atlanta per Artemide, o quella di Psiche per Afrodite. Un punto molto importante, che io non ho voluto affrontare negli articoli, sono le modalità per attivare una determinata dea. Inoltre, un capitolo intero è dedicato a questo. Gli ultimi due capitoli, invece, sono focalizzati sul fornire gli strumenti per utilizzare la nuova consapevolezza e le nuove informazioni acquisite durante il “viaggio”. Come faccio a capire a quale dea dare ascolto? E, una volta deciso, come faccio ad acquietare le altre, che sgomiteranno per avere l’ultima parola? Infine, la Bolen ci ricorda una cosa importante: non c’è libertà senza possibilità di scelta, ma non c’è possibilità di scelta, senza consapevolezza.
Non credo ci sia bisogno che espliciti il mio giudizio su questo libro, visto che ho sentito la necessità di scriverci pure degli articoli. Per me è stato semplicemente illuminante. Ho scoperto la dea dentro di me (anche se, arrivata alla veneranda età di quarantacinque anni, ne ho più di una, attiva dentro di me), e ho cominciato, già da diverso tempo, un processo non solo di consapevolezza, ma anche di riappacificazione con dei lati di me che, per diversi motivi, ho allontanato e spinto nel profondo. Me la sono pure tatuata, la mia dea…
Inoltre, è un testo fondamentale per la costruzione dei personaggi dei miei romanzi, per la loro psicologia e per la loro evoluzione (o involuzione). Vi ho già parlato di Alice, la protagonista di “Note di Jazz a Rainbow Street”, nell’articolo dedicato ad Atena.
Vi ho incuriosito, riguardo a questo libro? O lo avevate già letto, e sapete già quale dea scalpita dentro di voi?