
Come scrittrice, o come una che ci prova, tengo un “taccuino della scrittrice”, che altro non è che un blocco, solitamente a quadretti (lo trovo più pratico), di dimensioni e colori variabili. Quello di adesso, un rosa neon con il segnapagine giallo fluorescente, regalo di amici cari per la fine della campagna di crowdfunding del mio romanzo.
Ogni volta che ne inizio uno, trascrivo da quella vecchio, sempre una cosa: la lista dei miei personaggi femminili letterari e/o cinematografici preferiti. Sempre un ottimo spunto, sia per la scrittura dei miei, di personaggi femminili, sia per me per in quanto donna. Anche nel personaggio “peggiore”, se scritto bene, si trovano qualità meravigliose. Forse proprio per questo le amiamo, anche se ogni tanto si fanno fautrici di azioni non proprio meritevoli. Le chiamerò “eroine”, seguendo gli archetipi e “Il viaggio dell’eroe”.
Ho voluto fare una lista delle mie 5 + 2 eroine preferite, che possiamo trovare sia in cellulosa che in celluloide. Le ultime due sono menzioni speciali, perché hanno avuto un percorso leggermente diverso, rispetto al canonico “dal libro al film”. In questa prima parte, troverete le prime due (lo so, mi dilungo troppo nelle prefazioni).
La lista non è certo esaustiva, ma mi piace il numero 5, e, ancora di più, il numero 7.
Buona lettura!
1- Personaggio: Bridget Jones.
– Romanzo: “Il diario di Bridget Jones” di Helen Fielding
– Film: “Il diario di Bridget Jones” di Sharon Maquire
Confessione: io amo Bridget Jones. C’è chi mi dice che lei è tutto fuorché un’eroina, perché vuole dimagrire, smettere di fumare e, soprattutto, trovarsi un uomo. E quindi? Se è questo, quello che lei vuole? È brillante, sarcastica, si mette sempre alla prova. Sa che frequentare il capo non promette niente di buono, ma si butta e non scappa. E, ogni volta che cade a terra, si rialza sempre, a testa alta. E continua a provarci, ancora e ancora.
Non so se preferisco l’eroina di cellulosa o quella di celluloide. Il romanzo è fresco e scoppiettante e, quando sono giù, lo riprendo in mano e ne leggo dei pezzi (oppure tutto). D’altro canto, Renée Zellweger è stata bravissima. E poi, nel film, ci sono Hugh Grant e Colin Firth…
2 – Personaggio: Miranda Priestly
– Romanzo: “Il diavolo veste Prada” di Lauren Weisberger
– Film: “Il diavolo veste Prada” di David Frankel
Risoluta, stacanovista, competente, appassionata. Non sorride mai, e non gliene frega niente di quello che pensano gli altri di lei. La temono? Tanto meglio. In questo caso, l’eroina di celluloide batte quella di cellulosa. Ci sono diverse scene, una delle quali, a esempio, quando manda le referenze alla testata giornalistica dove Andrea va a fare il colloquio, che ne mostrano il lato umano, e la rendono un personaggio molto più complesso. E poi non è possibile pensare a Miranda senza pensare a quel mostro sacro di Meryl Streep, che fece diventar moda i capelli bianchi, e conoscere al mondo intero, uomini “monocromatici” compresi, il color ceruleo.
Cosa ne pensate, intanto, delle prime due eroine? Chi pensate che saranno, le altre 3 + 2?